Marcos Morau diventa curatore associato di Oriente Occidente: una scelta che nasce da un legame profondo e decennale tra il coreografo spagnolo – oggi tra le voci più influenti della scena internazionale – e Oriente Occidente, e che segna l’inizio di un nuovo capitolo.
Era il 2015 quando Morau e la sua compagnia La Veronal presentavano per la prima volta in Italia lo spettacolo Voronia, proprio a Rovereto. Un lavoro ispirato all’Inferno dantesco e al pensiero di Sant’Agostino che mise in scena una discesa nell’oscurità dell’animo umano. Fu un debutto memorabile, che rivelò al pubblico italiano l’estetica potente e visionaria di Morau, destinata a lasciare un segno nella danza contemporanea.
Negli anni, la relazione tra Morau e Oriente Occidente si è fatta sempre più solida, fino a diventare un appuntamento atteso e riconoscibile. Il pubblico di Rovereto ha saputo accogliere e comprendere il linguaggio de La Veronal con grande anticipo rispetto ad altre piazze italiane considerate “centrali”.
Tra i momenti più significativi di questo percorso condiviso, spicca il 2020: anno della pandemia e dei 40 anni di Oriente Occidente. In quell’edizione straordinaria, tra le rare finestre di apertura dei teatri, Sonoma – nuova creazione di La Veronal – inaugurava il Festival. Un’opera rituale e potente, un grido che diventava respiro, un inno di libertà che ha poi girato tutta Europa con oltre 100 repliche, portando con sé il nome di Oriente Occidente accanto a importanti co-produttori internazionali.
Questo nuovo ruolo affidato a Morau rappresenta dunque un naturale sviluppo di una storia già scritta a più mani. In perfetta sintonia con il payoff storico del Festival – incontro di culture – e con la tradizione di una direzione artistica condivisa, oggi Oriente Occidente rinnova la propria vocazione al dialogo tra prospettive diverse, capaci di generare visioni comuni.
Dopo 45 anni di attività, Oriente Occidente si conferma un punto di riferimento per la danza contemporanea in Italia e in Europa, pronto a guardare al futuro con nuove energie e una direzione artistica che si apre ancora una volta alla collaborazione, alla contaminazione, all’incontro.
Coreografo e regista spagnolo, è fondatore e direttore artistico della compagnia La Veronal, con cui ha portato il suo linguaggio visivo e teatrale in oltre trenta paesi. Si è formato tra Barcellona e New York, la sua estetica unisce danza, teatro fisico, fotografia e cinema in paesaggi immaginari dal forte impatto visivo. Ha creato per prestigiose compagnie come Nederlands Dans Theater, Ballet de l’Opéra de Lyon, Les Grands Ballets Canadiens, Royal Danish Ballet. È stato il più giovane vincitore del Premio Nacional de Danza in Spagna e nel 2023 è stato nominato Cavaliere dell'Ordine delle Arti e delle Lettere dal Ministero della Cultura francese e miglior coreografo dell’anno dalla rivista Tanz per il 2023 e per il 2024.