Ormai minuziosamente analizzato il melting pot linguistico e culturale tra Est e Ovest, lo sguardo di Oriente Occidente si sposta necessariamente verso altre latitudini e giocando come sempre di rimandi, richiami, rifrazioni e sollecitazioni incrociate punta in questa edizione su due mondi coreografici che, per motivi diversi, sembrano comunque mantenere integre certe peculiarità stilistiche e poetiche: America del Nord e Russia. Ovvero due colossi geografici e culturali con tradizioni coreografiche ben specifiche, tuttora orgogliosamente difese – la prima il grande movimento modern storico, la seconda il balletto classico – e tuttavia disponibili a farsi attraversare dai più diversi stimoli creativi, l’America per sua naturale costituzione ideologica, la Russia per la curiosità di conoscere lo scibile e di misurarsi con esso.
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