La ricerca NOBODY NOBODY NOBODY. It's ok not to be ok nasce dall'esperienza autobiografica dell'autore e si manifesta come processo totalmente aperto, un discorso danzato che indaga le memorie e le tracce lasciate sul corpo dalla cultura del controllo, della violenza e dell’offesa.
Il lavoro, sottotitolato Appunti, celebrazione e proteste di un corpo vulnerabile, è stato sviluppato da Daniele Ninarello durante una prima residenza artistica svoltasi nel Settembre 2020 in parte negli spazi di Oriente Occidente Studio e in parte nelle sale museali del Mart Museo d'arte contemporanea di Trento e Rovereto e poi ripreso nel 2021 durante svariati periodi di prova a Rovereto.
NOBODY NOBODY NOBODY - It’s ok not to be ok mette al centro il corpo nella sua intimità e nella sua relazione con lo spazio pubblico. Azioni danzate solitarie e meditative, nate durante l’isolamento, diventano protesta, denuncia e condivisione di un corpo in trasformazione.
Il lavoro si articola su più azioni, che l'autore definisce come proteste, e ha finora portato alla realizzazione di un'installazione artistica aperta al pubblico e realizzata nelle sale del Mart durante la 41° edizione di Oriente Occidente Dance Festival. In essa, una serie di discorsi danzati raccontano un flusso di coscienza del corpo che ri-attraversa sensazioni e memorie, le tracce lasciate dalla cultura della violenza e dell’offesa, per permettere che vengano sostituite invece da gestualità fluide e permeabili.
Sempre nel 2021 NOBODY NOBODY NOBODY. It's ok not to be ok ha preso anche la forma di uno spettacolo in assolo interpretato da Ninarello e presentato in una sala dedicata sempre all'interno del Mart di Rovereto.
Con il 2022, infine, la performance si unisce alla ricerca laboratoriale grazie alla condivisione della residenza con studenti e studentesse di tre scuole trentine nel progetto NOBODY NOBODY NOBODY. It’s ok not to be ok. Collective experience.
Lascio che tutte le immagini scorrano, le celebro, le lascio andare. Lascio che crollino le difese. Lascio le memorie della carne risalire in superficie, le memorie che qui ora congedo. Più nessuna resistenza, nomino ogni ferita, e lascio che la pelle pronunci tutte le tracce ancora rimaste. Mi prenderò cura di questo corpo fratturato. Mi confondo con tutti, mi confondo in tutto. Faccio silenzio e intorno ogni cosa risponde. Svuotare svuotare svuotare, tutta la parete frontale della mia testa, del mio petto.
- Daniele Ninarello