Anche nel settore culturale, le donne ai vertici sono poche.
Ecco quanto emerge dal primo rapporto annuale dell’Osservatorio per la parità di genere del Ministero della Cultura, dal titolo La questione di genere tra immaginario e realtà, che evidenzia una condizione di squilibrio tra la presenza femminile e maschile in posizioni apicali nei diversi settori culturali.
Nel mondo dello spettacolo dal vivo, secondo una Mappatura dell’associazione di promozione sociale Amleta, emerge che su 25 teatri solo sei sono diretti da donne e nei teatri nazionali la presenza di donne alla direzione è pari a zero.
Nel report si conferma che qualcosa è stato fatto: la legge Golfo-Mosca, entrata in vigore nel 2011 proprio con lo scopo di tutelare la parità di genere nei ruoli di controllo delle società quotate, ha introdotto infatti una percentuale obbligatoria di presenza femminile negli organi di controllo di questo tipo di imprese.
Questo però evidentemente non basta. L'unica strada sembra essere quella legata ai finanziamenti, agendo su due livelli.
Il primo, dentro un quadro di gender policies, dovrebbe prevedere misure premiali nell’assegnazione di fondi e incarichi. Un primo passo è stato quello di inserire nel nuovo “decreto FUS” (Fondo Unico per lo Spettacolo) nei criteri di valutazione qualitativa dei progetti, il rispetto degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030 tra cui rientra, al punto 5, la parità di genere. Tuttavia, essendo il giudizio a discrezione della commissione, non risulta essere ancora una misura sufficientemente incisiva.
Il secondo dovrebbe invece puntare a promuovere una trasformazione della cultura, intervenendo sul tema della rappresentazione della figura femminile: le bambine e le ragazze per troppo tempo sono state indirizzate su alcune professioni e scoraggiate su altre. Molte ragazze non riescono a immaginarsi protagoniste di determinati settori a causa della mancanza di modelli di riferimento.
La strada verso la parità di genere è ancora molto lunga e la Giornata internazionale dei diritti della donna rappresenta l'occasione per una riflessione su questi temi.
La cultura, la danza, il teatro per loro natura creano immaginari e aprono possibilità nelle fantasie e nelle progettualità delle persone. Anche delle donne, anche per le posizioni di potere.